Visita al Jigokudani Monkey Park: la nostra guida

Visita al Jigokudani Monkey Park: la nostra guida

6 Gennaio 2020 20 Di Sara

Aggiornato il 3 Ottobre 2021 da Sara

Se siete nei pressi di Nagano o state visitando le maestose Alpi Giapponesi, vale la pena fare una piccola deviazione per la visita al Jigokudani Monkey Park.

Qui potrete osservare i macachi giapponesi delle nevi, conosciuti anche come “Snow Monkeys”, immersi nelle acque termali di un onsen, magari attorniati dalla neve: una visione magica.

Noi abbiamo inserito questa tappa fra Tokyo e Kanazawa, dedicando al parco una mattinata nel mese di aprile.

Osservare queste scimmiette intente nel loro relax quotidiano nelle acque termali è davvero particolare.

Ad un occhio attento saranno subito chiari i rapporti di forza e le gerarchie all’interno del gruppo, sicuramente affascinante.

Visita al Jigokudani Monkey Park: dove si trova

Questo parco si trova nella valle del fiume Yokoyu, nella prefettura di Nagano all’interno di un parco naturale più grande, quello di Joshinetsu Kogen a 850 metri di quota.

Qui c’è neve per almeno 4 mesi l’anno ed è una zona naturalistica molto suggestiva. L’accesso al parco è gratuito, tranne per quanto riguarda la zona di Jigokudani, il cui accesso costa 800 yen.

Il significato letterale di Jigokudani è “valle dell’inferno”. Non è difficile capirne il motivo: si tratta di una zona vulcanica, con densa attività termale, varie vasche all’aperto immerse in fitti boschi e ripidi pendii.

Il vapore che fuoriesce dal terreno ghiacciato è veramente impressionante.

Passeggiare nella neve alzando gli occhi alla fitta foresta, fra i vapori caldi, è qualcosa che a noi è piaciuto molto.

Il punto di accesso più vicino è il gradevole villaggio di Yudanaka.

Visita al Jigokudani Monkey Park: come arrivare

In treno

Il villaggio di Yudanaka è raggiungibile da Nagano tramite un treno della linea locale Nagano Dentetsu Line in 45 minuti, di cui è il capolinea.

Potete consultare gli orari per la data di vostro interesse sull’ottimo sito HyperDia. Verificate di avere spuntato fra le opzioni anche la voce “Private Railway”.

Come tempi di percorrenza dovrete calcolare almeno 90 minuti di treno da Tokyo fino a Nagano con l’Hokuriko Shinkansen e poi altri 45 minuti fino a Yudanaka.

Da Yudanaka per arrivare al parco potete prendere un bus dalla stazione, verificate gli orari in loco perché non sono molto frequenti, oppure un taxi. Se avete voglia di camminare sono circa 5 km.

Noi siamo stati accompagnati dal proprietario della nostra ryokan all’andata, mentre al ritorno abbiamo preso un taxi per 1800 yen.

Attenzione: la Nagano Dentetsu Line non rientra nel Japan Rail Pass. Il biglietto potrà quindi essere acquistato a parte direttamente alla stazione di Nagano per circa 1200 yen.

In bus

Da Nagano è possibile arrivare direttamente allo Snow Monkey Park in autobus in circa 40 minuti.

Si tratta della Shiga Kogen Line gestita da Nagaden Bus. Trovate gli orari sul sito ufficiale Nagadenbus.

Attenzione: dalla fermata del bus all’ingresso del parco si deve percorrere un sentiero nel bosco, sono circa 2 km.

In auto

Il parco è raggiungibile in auto da Tokyo in quasi 4 ore, sono 270 chilometri.

Neanche in questo caso è possibile parcheggiare vicino.

Vista la distanza, sconsigliamo di visitarlo in giornata, anche perché questa è una zona che va gustata.

Visita al Jigokudani Monkey Park: il parco

Questa valle è famosa per ospitare una popolazione di circa 200 macachi giapponesi.

Queste scimmie resistono al freddo invernale grazie alle sorgenti termali calde della zona, ecco perché di giorno si radunano nella sorgente termale calda del parco, o rotenburo, per rilassarsi, socializzare e riscaldarsi.

Questo parco, inaugurato nel 1964 per provvedere un rifugio ai macachi giapponesi che venivano cacciati a causa delle attività umane, è ora una destinazione turistica molto frequentata.

La scalinata con l’insegna segna l’arrivo al parco. All’ingresso c’è uno chalet in cui potrete pagare l’ingresso e riscaldarvi, oltre a prendere conoscenza delle norme di comportamento da adottare.

Oltre lo chalet un brevissimo sentiero condurrà al famoso onsen.

insegna di un parco in mezzo al bosco

Visita al Jigokudani Monkey Park: le scimmie

Queste scimmie, libere e nel loro habitat naturale, sembrano essere le uniche al mondo interessate a fare il bagno nelle sorgenti termali.

Col passare del tempo si è purtroppo iniziato anche a dare loro da mangiare affinché tornino sempre. Questo atteggiamento ha sicuramente un po’ “inquinato” il loro comportamento naturale, ma nessuno le obbliga a entrare nell’acqua quindi è sicuramente un comportamento non indotto.

Troverete molte scimmie a mollo, sì, molte, ma non tutte. Fra queste scimmie la gerarchia è molto forte e chi non è autorizzato a fare il bagno caldo verrà cacciato senza indugi.

scimmia che ne addenta un'altra

Nell’acqua le scimmie, oltre a riposare, si occupano anche della cura del pelo, si spulciano a vicenda, osservano i dintorni e bevono.

scimmia in acqua

Stranamente, non sono affatto interessate ai turisti, come quelle del sud-est asiatico, non rubano nulla e non sono neanche aggressive. Non avvicinatevi troppo però!

Osservare il comportamento in acqua di questi animali è davvero particolare.

scimmie in acqua

Potreste stare ore ad osservarle, a vedere come interagiscono.

Le loro espressioni, a volte così buffe, e il pelo così folto e morbido vi conquisteranno.

primo piano di una scimmia stupita
primo piano di una scimmia

Visita al Jigokudani Monkey Park: quando andare

Se volete davvero vivere la magia del luogo dovete venire qui nei mesi invernali, quando la neve ricopre tutto col suo manto bianco.

Noi a metà aprile abbiamo trovato ancora un po’ di neve, anche se si stava sciogliendo.

In estate perderete molto del fascino del luogo, visto che la zona del parco vicino all’onsen è un po’ spoglia e sassosa.

Visto anche il gran numero di visitatori, vi consigliamo di arrivare presto al mattino. In tarda mattinata diventa molto affollato.

Il mattino è il momento migliore per l’osservazione, molte scimmie sono a mollo.

scimmie in una vasca naturale di pietra con neve

Visita al Jigokudani Monkey Park: dove dormire

I centri più vicini in cui trovare un alloggio sono, Yudanaka, la stazione di arrivo del treno, oppure la più famosa Shibu Onsen, a 3 chilometri dal parco.

Shibu Onsen racchiude in sé ben 1000 anni di storia e nove bagni pubblici, o sotoyu, noti per i loro poteri curativi. Raccolta e percorribile a piedi, indosserete il tradizionale yukata per frequentare i suoi bagni.

Anche Yudanaka non è da meno. Le sue stradine acciottolate ne fanno una destinazione tranquilla, ma con maggiore offerta di alloggi e ristoranti.

La chicca – Jigokudani Onsen Korakukan

Questo ryokan si trova all’interno del parco nazionale, proprio di fronte allo Snow Monkey Park.

Dispone di vari onsen all’aperto, anche privati, che è facile che possiate condividere con le scimmie!

Le camere tradizionali dai pavimenti in tatami sono riscaldate, i servizi sono in comune.

I prezzi non sono low cost, ma del resto siamo in Giappone.

Non esistono strade asfaltate che arrivano fin qui, inoltre il sentiero di accesso non è illuminato, ecco perché vi consigliamo di venire qui con uno zaino come bagaglio e prevedere di arrivare entro il tramonto.

Dalla strada sono 30 minuti di cammino.

casa tradizionale sulla montagna in mezzo alla nebbia

La nostra scelta: Yudanaka Seifuso Ryokan

Fra i ryokan della zona abbiamo trovato una buona offerta per questa struttura, prenotata direttamente sul sito ufficiale Yudanaka Seifuso.

Si tratta di un ryokan tradizionale, semplice ma affascinante, con pavimenti in tatami, bagni in comune con washlet ipertecnologici e staff gentilissimo.

Possibilità di prenotare la colazione tradizionale all’orario desiderato e anche la cena Kaiseki.

Dotato di quattro onsen, di cui uno all’aperto, con accesso ad orari diversi per uomini e donne ma anche di un onsen privato che è possibile usare in coppia.

Si trova a 2 minuti a piedi dalla stazione di Yudanaka.

Visita al Jigokudani Monkey Park: dove mangiare

Vicino al parco

In prossimità del parco potete considerare Enza Café, situato proprio all’inizio del sentiero. Noleggia anche scarponi e attrezzatura da neve se ne siete sprovvisti.

Sembra che sia possibile pranzare anche al Kurakukan, il ryokan proprio di fronte al parco.

Yudanaka

A Yudanaka ci sono varie opzioni per il pranzo.

Per quanto riguarda invece la cena, dovete considerare che la maggior parte dei turisti che alloggia nei ryokan di Yudanaka generalmente prenota anche la cena tradizionale kaiseki all’interno del ryokan.

Ecco perché pochi ristoranti sono aperti a cena.

Noi, viaggiavamo troppo in low budget per la cena, così abbiamo fatto una passeggiata fra le strade deserte e dopo un po’ di ricerche nel freddo gelido della sera siamo approdati da Isamizushi.

Che dire, un locale molto piccolino davvero caratteristico. Seduti al bancone abbiamo assistito alla preparazione del nostro sushi. Sushi squisito, anche se molto piccante, presentato benissimo, qualità ottima e conto accettabile.

sushi misto con birra

Visita al Jigokudani Monkey Park: come vestirsi

Se venite qui in inverno vi consigliamo di equipaggiarvi con abbigliamento adatto e impermeabile, non è raro che nevichi, e anche forte.

Attenzione alle scarpe, io avevo un paio di New Balance, nuove di pacca, l’unico paio portato in viaggio per limitare il peso ma per camminare nella neve non andavano affatto bene. Dove poi la neve si scioglie si crea una fanghiglia scivolosa visto che il sentiero di accesso è totalmente sterrato.

Inutile raccontarvi lo stato in cui erano le mie scarpe al ritorno dal parco, completamente inzaccherate di fango! Molto meglio degli scarponcini da trekking impermeabili.

In compenso, guanti, sciarpa, cappellino non devono mancare.

La nostra visita al Jigokudani Monkey Park

Veniamo gentilmente accompagnati all’inizio del sentiero di ingresso del percorso dal proprietario del nostro ryokan, che prima ci mostra dove si trova la fermata del bus per il ritorno.

Affrontiamo la salita iniziale con grinta e poi il percorso principalmente pianeggiante prosegue sul crinale della montagna in mezzo a un bosco.

Ai lati c’è ancora della neve e il sentiero sterrato in molti punti è completamente fangoso.

sentiero sterrato di montagna con neve e bosco

Sul lato scorre un torrente, siamo quasi tentati di metterci le mani dentro per sapere che temperatura abbia ma non tardiamo a scoprirlo, perché i condotti fumano! Magari evitiamo di scoprirlo.

Nel frattempo inizia a piovigginare, una minipioggia fastidiosa, apro il mini ombrello che ho in borsa.

Sono già quasi le 9, ma siamo da soli nel sentiero.

Quando arriviamo ad un gruppetto di case, che poi in realtà è il ryokan Korakukan, ma lo scopriremo dopo, saliamo finalmente la scalinata per accedere all’ingresso del parco sulla destra, dove paghiamo l’ingresso.

fiume con vapori e una casa

Ingresso nel parco

Poco oltre cominciamo a intravedere gruppetti di macachi che corrono e giocano e arriviamo infine al loro onsen privato.

balconata con vista sulla vasca delle scimmie

Inizialmente è vuoto, ma in breve un paio di macachi provano a pucciarsi dentro sempre guardinghi su chi arriva.

scimmia in agguato

C’è chi può entrare e chi no, e lo si capisce molto bene: uno viene addirittura addentato e cacciato in malo modo.

Osserviamo i macachi che si spulciano, che si rilassano nell’acqua, che cercano cibo, si mangiano le unghie. Sono tranquilli, vanno e vengono fra i visitatori come se niente fosse.

scimmie in acqua
primo piano di una scimmia

Gruppi di cuccioli stanno in disparte oppure si fanno trasportare dalla madre.

Altre scimmie arrivano per bere l’acqua dell’onsen, ma non entrano. Sicuramente c’è una gerarchia particolare che determina chi possa stare a mollo e chi no.

due scimmie guardano l'acqua
pelo di una scimmia

Siamo affascinati da queste creature, da come comunicano fra loro, dalle espressioni che fanno, dal folto pelo che avremmo quasi voglia di accarezzare.

Alcuni esemplari poi si stringono fra loro per riscaldarsi fuori dall’acqua formando un’unica palla di pelo color nocciola.

Le osservo attraverso il teleobiettivo, gli occhi, lo sguardo.

È la prima volta che vediamo delle scimmie così calme, così tranquille. Se ne stanno beatamente nell’acqua calda, socchiudendo gli occhi o stiracchiandosi le zampe.

primo piano di una scimmia

In circa un’oretta il balconcino sull’onsen è pieno di turisti!

scimmie in una vasca naturale in pietra con turisti

Purtroppo la pioggia non cessa e si trasforma quasi in neve, diventa così insistente che è quasi impossibile tenere la fotocamera in mano, che non è tropicalizzata, nonostante l’ombrello.

La sua copertura impermeabile dovrebbe essere nello zaino e invece sembra introvabile, così decidiamo di tornare indietro.

Ritorno alla stazione

Il sentiero del ritorno è ormai puro fango, il nostro passo svelto contribuisce ancora di più all’intensa colorazione marroncina delle mie scarpe nuove!

Scendiamo un bel po’, fino alla fermata dell’autobus, alla fermata ci sono gli orari di passaggio. Sono le 11.10 e il prossimo bus passerà alle 12.08, ma per noi è troppo se vogliamo prendere almeno il treno delle 12 per tornare a Nagano.

A piedi sarebbe troppo lontano, così ci facciamo aiutare da un addetto al parcheggio poco lontano. Non parla neanche una parola di inglese ma a gesti riusciamo a farci capire per chiedergli se gentilmente ci può chiamare un taxi per la stazione.

In una ventina di minuti arriva finalmente il nostro taxi e in altri 10/15 siamo di ritorno in hotel. Recuperati gli zaini ci fiondiamo in stazione. Qui il biglietto dobbiamo farlo noi alle macchinette automatiche scegliendo il kilometraggio. Per fortuna ci aiuta un addetto.

E anche questa visita tanto attesa è finita, ma in qualche ora saremo di nuovo, sotto la pioggia, a visitare Kanazawa.

Il Giappone è davvero fra i viaggi più belli che abbiamo fatto!