Cosa vedere ad Arrecife, Lanzarote
Pur essendo il capoluogo di Lanzarote, Arrecife non è affatto una grande città, ma può vantare alcuni scorci carini e merita almeno una passeggiata. In questo articolo vi parliamo di cosa vedere ad Arrecife.
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Parliamo di Arrecife
Arrecife, con la sua posizione centrale sulla costa est dell’isola di Lanzarote, potrebbe essere una base di partenza ideale per esplorare l’isola.
Soprattutto se non siete fan dei resort, Arrecife mantiene un profilo tranquillo lontano dal caos e dalla folla di turisti, oltre a mantenere prezzi molto interessanti per l’alloggio.
Arrecife ha un lungomare molto piacevole e, anche se non vi fermerete qui per le sue spiagge (perché non sono paragonabili ad altre zone dell’isola) troverete un buon numero di ristoranti economici e una vita tranquilla.
L’aeroporto si trova a poca distanza e si tratta di un punto strategico in cui sarete vicini praticamente a tutte le attrazioni dell’isola, se la libertà di girare è quello che cercate.
Non venite ad alloggiare qui se volete mare e spiagge da cartolina mi raccomando!
Un po’ di storia
Importante porto già dal XV secolo, nel 1852 divenne capoluogo di Lanzarote.
La nascita di una cittadina risale al alla fine del Settecento, ma fu solo dal XIX secolo che Arrecife iniziò a prosperare.
Tutto questo grazie alla fine delle scorribande dei pirati e allo sviluppo delle attività commerciali.
Cosa vedere ad Arrecife
Assolutamente da visitare è il centro storico, il Charco de san Gines e il Castillo de San Gabriel, oltre a vari musei.
Il Charco de San Ginés
Iniziamo dal Charco de San Ginés, l’antico quartiere del porto.
Qui l’atmosfera è tranquilla, con barche che dondolano sull’acqua e pescatori solitari.
Il Charco “stagno” prende il nome da questo piccolo in mezzo al quartiere.
È considerato il quartiere più bello di Arrecife, è bello goderselo sulle panchine del lungomare o in uno dei caffè.
Poco oltre si arriva al nuovo porto turistico Marina Lanzarote. Si tratta di un grande progetto inaugurato nel 2014.
Il lungomare
Qui si trova l’unico grattacielo dell’isola, con 17 piani.
Costruito negli anni 60 e poi caduto in disuso, è ora un hotel 5 stelle. La sua caffetteria con terrazza è accessibile a tutti e anche molto frequentata.
Proprio sul lungomare si trova uno dei luoghi più fotografati di Arrecife, il Puente de las Bolas.
Questo ponte conduce al Castillo San Gabriel.
Il Castillo de San Gabriel
Ora sede di un museo storico, questo castello risale alla seconda metà del XVI secolo su progetto di Gaspar de Salcedo.
La sua forma attuale si deve a Leonardo Torriani, che nel 1588 su ordine del re di Spagna Filippo II venne alle Canarie per metterne alla prova il sistema difensivo.
Il museo attualmente ospita delle esposizioni dedicate alla flora e fauna dell’isola, alla geologia e allo stile di vita del periodo preispanico e della conquista.
Anche se non visitate il museo, vale comunque la pena fare la passeggiata sul ponte, per ammirare il panorama del lungomare e di Arrecife. dall’isolotto che ospita il castello.
Il centro storico
Il centro storico, con le sue viette, è anche una vivace zona commerciale
La via dello shopping di Arrecife, Calle Leon y Castillo, inizia in corrispondenza del Puente de las Bolas.
Da qui si arriva alla Iglesia San Ginés, il primo edificio sacro di Arrecife, dedicato al santo patrono di Arrecife.
Da qui una strada laterale conduce a quello che una volta era un piccolo mercato, chiamato la Recova.
Centro de Innovacion Cultural el Almacén
Fondato nel 1974 da Cesar Manrique per creare un luogo di incontro per artisti, è stato ora trasformato in centro culturale, con una sala a disposizione per chi desidera esporre le proprie opere.
Playa del Reducto
Ecco la spiaggia urbana di Arrecife, ma troverete altre spiaggette nelle vicinanze, come Playa Honda e Playa de Matagorda.
Castillo de San José
Sulla strada verso Costa Teguise si incontra questo secondo castello, ora un museo di arte contemporanea.
Il castello è soprannominato “Fortaleza del Hambre” (della fame): fu costruito anche per poter permettere alla popolazione, che ai tempi spesso soffriva la fame, di guadagnarsi il pane.
La sua sistemazione definitiva si deve a Cesar Manrique, che progettò il ristorante interno e l’edificio attuale.