Visita a Piccola Petra, una piccola meraviglia giordana

Visita a Piccola Petra, una piccola meraviglia giordana

18 Febbraio 2019 2 Di Sara

Aggiornato il 20 Dicembre 2019 da Sara

Oltre a visitare la Petra più famosa, durante il nostro viaggio in Giordania abbiamo deciso di dedicare un paio d’ore di visita a Piccola Petra, un’altra piccola perla della Giordania.

Il suo vero nome è Siq al-Barid (siq freddo – capirete perché entrandoci), si trova a 9 chilometri da Wadi Musa e se arrivate abbastanza presto potreste, come noi, riuscire a fare una visita in solitaria.

Abbagliati dalle meraviglie di Petra potreste non considerarla degna di nota, ma a noi è piaciuta la sua atmosfera raccolta e intima, direi magica, nel silenzio del mattino interrotto solo dal suono di uno strumento a corde.

suonatore di strumento a corda tradizionale

Vedi anche: Cosa vedere nella magica Petra, guida alla visita fai da te

Visita a Piccola Petra: come arrivare

Se disponete di un’auto a noleggio è facilissimo raggiungerla attraverso una bellissima strada saliscendi a 9 chilometri da Wadi Musa.

strada che serpeggia fra le rocce

Alcuni ci arrivano anche a piedi, ma il sole è implacabile e non lo consigliamo.

Con un taxi non dovreste spendere più di 15-18 JOD.

Visita a Piccola Petra: informazioni pratiche

Apertura: dall’alba al tramonto, in base alla stagione

Ingresso libero: è possibile esplorare il sito liberamente e arrampicarsi sulle scalinate. A volte chiedono di presentare il biglietto per Petra.

Ampio parcheggio gratuito

Visita a Piccola Petra: la sua storia

Si crede che Siq al-Barid fosse un’estensione della Petra nabatea, probabilmente luogo di dimora dei mercanti più importanti.

Sembra infatti che da qui passassero le carovane di Arabia e Oriente verso Siria ed Egitto dopo aver attraversato il Wadi Rum.

Da piccole grotte per i carovanieri, si era arrivati a scavare quasi una città intera nell’arenaria.

Tutto questo rimase noto solo ai nomadi beduini fino agli anni ’50 quando Diana Kirkbride, un’archeologa inglese, inizio gli scavi nella zona, scavi che continuarono fino al 1983.

Poco dopo sia Petra che Piccola Petra vennero inseriti fra i siti Patrimonio Mondiale dall’UNESCO

La notorietà raggiunta dal sito a seguito del film Indiana Jones e l’ultima crociata del 1989 decretò la nascita del Parco Archeologico di Petra mentre il villaggio di Umm Sayhoun venne costruito nelle vicinanze per alloggiare i beduini.

facciate scolpite a piccola petra

La nostra visita

Al nostro arrivo c’è ampio parcheggio e siamo praticamente soli qui.

All’ingresso ci sono solo bancarelle di souvenir e caffé, ed entriamo tranquillamente nel piccolo canyon.

Il nome di Piccola Petra, Siq al-Barid, o Siq Freddo, deriva dal fatto che le pareti rocciose dell’ingresso sono disposte in modo tale da non ricevere mai la luce del sole.

ingresso di roccia a piccola petra
ingresso a piccola petra

Il passaggio è infatti così stretto che passano a malapena due persone.

Qualche centinaio di metri oltre a questo punto, il canyon si allarga e si possono notare delle aperture che venivano usate come abitazioni.

La sabbia fine e impalpabile attutisce ogni rumore, il silenzio regna sovrano perché siamo gli unici visitatori, sembra quasi irreale.

Diversamente da Petra, qui è possibile godere di un po’ d’ombra visto che le pareti sono abbastanza ravvicinate fra loro.

fiori in primo piano e sul fondo una scultura nella roccia

Dopo un nuovo stretto canyon arriviamo a un’area aperta che si pensa venisse usata per intrattenere i mercanti.

Qui è possibile esplorare a piacimento, salire gradini, sedersi all’interno delle grotte.

Piccola Petra lascia ampia libertà d’azione al visitatore ed è l’aspetto che più abbiamo apprezzato.

Le grotte scolpite si susseguono nel canyon, con portali di ingresso più o meno raffinati. All’interno, un’unica grande stanza.

aperture nella roccia scavate dentro il canyon

Purtroppo le grotte sono annerite a causa dei fuochi accesi nel corso tempo dai beduini per rifugiarsi con le greggi. Entriamo e ci sediamo per qualche minuto per goderci il silenzio, la frescura, la pace di questo luogo.

aperture scavate nella roccia dentro il canyon

Proseguendo nel canyon è possibile salire le scalinate scolpite nella roccia per ammirare le stanze ai piani superiori.

vista delle camere al piano di sopra della parete di roccia

Proprio al piano di sopra una delle camere attira la nostra attenzione.

Siamo arrivati alla “casa dipinta”, con i suoi affreschi unici: il soffitto è ancora decorato con le originarie pitture nabatee.

pitture nabatee conservate dietro una grata

Si tratta di una scoperta unica nel suo genere, un affresco ancora intatto anche se annerito dalla fuliggine e dai graffiti.

Il Courtald Institute of Art di Londra si è occupato del restauro, che ha riportato al suo antico splendore l’affresco nei minimi dettagli.

La raffigurazione del consumo di vino, forse in onore del dio greco Dioniso, ha un alto livello di dettagli, con tre specie di uva, due uccelli e putti suonatori di flauto.

pitture nabatee conservate dietro una grata

Questo ritrovamento è eccezionale: le pitture nabatee sono molto rare, si tratta dell’unico ritrovamento in situ nella zona di Petra.

persona che scende dalla scalinata con altra scalinata in secondo piano dentro un canyon

Secondo noi vale la pena dedicare un paio d’ore a Piccola Petra, che ne dite?