Patrimoni delle Ardenne: visita al Castello di Lavaux-Sainte-Anne
Aggiornato il 22 Gennaio 2020 da Sara
I castelli delle Ardenne sono tutti belli, ma la visita al castello di Lavaux-Sainte-Anne è forse quella che più mi ha emozionato.
Sarà stata la totale assenza di turisti, l’atmosfera magica che qui si respira, il fatto che la visita non avesse un percorso prestabilito fra le stanze.
Ho visitato il castello con mia cugina, ma ci siamo perse di vista quasi subito, prese come eravamo dalle varie stanze.
Vediamo quindi le informazioni utili per la visita del castello di Lavaux-Sainte-Anne.
Vedi anche: La provincia di Namur: itinerario in Belgio fra antiche città e castelli medievali
CONTENUTI DELL'ARTICOLO
Visita al Castello di Lavaux-Sainte-Anne: dove si trova
Il castello di Lavaux-Sainte-Anne si trova in Belgio, nell’omonimo villaggio a sud di Namur, vicino a Rochefort.
Visita al Castello di Lavaux-Sainte-Anne: come si svolge
Al di là dell’arredamento del castello, curato, ma un po’ eclettico, la possibilità di esplorare a piacimento ogni sala, dal piano interrato al piano superiore, ha aggiunto magia a un luogo già di per sé memorabile.
Immerso nella calda luce del pomeriggio, il castello di Lavaux-Sainte-Anne si specchia in un fossato che lo circonda da ogni lato.
Il parco è dimora per un numeroso gruppo di cervi, mentre la campagna circostante a perdita d’occhio dà la sensazione di trovarsi in un luogo bucolico, fuori dal tempo, congelato nel momento presente e nella splendida giornata di sole che abbiamo trovato a fine agosto.
Il giardino e il castello
Nel giardino interno, molto curato, è possibile sedersi su una panchina ad ascoltare il silenzio del luogo.
La struttura del castello, raccolta e a misura d’uomo, invita alla scoperta senza essere imponente, ma nello stesso tempo è un labirinto di stanze da percorrere a piacere, tutte sono aperte al pubblico e riproducono vari effetti sonori.
Entrando dal portone di ingresso, che si richiude subito, sembra di essere entrati a casa di qualcuno, ma dentro non c’è nessuno.
Si sbircia nelle varie stanze come degli ospiti inattesi, effetti audio riproducono la destinazione d’uso delle stanze, come ad esempio lo sbattere di posate in sala da pranzo, un violino che suona in sala musica.
In una fiaba
Non guardo neanche la mappa, sono rapita dalla sensazione di esplorazione che mi dà questo castello e proseguo a naso, salendo e scendendo scale, entrando in una stanza dopo l’altra.
L’emozione sale imboccando una strettissima scalinata di pietra in salita: conduce alla torre!
Le travi del tetto a vista, l’atmosfera d’altri tempi, e un papà che mi precede, tiene per mano una bambina vestita da dama medievale, che gira su sé stessa per far alzare la gonna di velluto bordeaux.
Mi sembra di essere in una fiaba, come La Bella Addormentata, dove la principessa sale le scalinate della torre richiamata dal fuso che la pungerà.
Qua e là oggetti antichi, armature, animali impagliati un po’ inquietanti, una riproduzione in scala ridotta del castello, sedie fatte con quelle che sembrano corna di alci.
Dopotutto il volere della baronessa Lemonnier era che questo fosse un museo di caccia, e pur non amando e approvando tale attività, mi rendo conto che a quei tempi era un modo come un altro per procacciarsi il cibo.
Alcune stanze ospitano anche dei musei.
I musei
Quello sulla vita dei proprietari nel XVII secolo, mostra i loro agi e passatempi, mediante una sala da pranzo, una sala musica e un gabinetto di scrittura.
Nel piano interrato un altro museo presenta la vita rurale tipica della zona della Famenne, coi suoi usi e costumi del XIX secolo.
Il museo sulla natura e la caccia, al piano superiore, comprende vari esemplari di fauna locale impagliati, fa capire l’importanza che aveva la caccia a quell’epoca.
Una stanza è dedicata alla falconeria: nel Belgio medievale non era riservata solo all’aristocrazia, chiunque poteva esercitare questa arte.
Infine la zona paludosa nei dintorni del castello comprende un percorso didattico sulla fauna e flora locale.
Visita al Castello di Lavaux-Sainte-Anne: la sua storia
La costruzione della prima torre, a scopo difensivo, risale all’inizio del XII secolo, quando Lavaux faceva parte della prima linea difensiva del principato di Liège.
Altre due torri seguono nel 1450.
Dopo l’aggiunta della quarta torre, nel 1634 la famiglia Rouveroit-De Locquenghein, poi nominati baroni, trasforma la fortezza in abitazione rinascimentale.
Il castello sarà poi attaccato da rivoluzionari locali e rimarrà in rovina fino al 1933, quando l’associazione degli Amici del Castello di Lavaux-Sainte-Anne, creato dalla Baronessa Lemonnier finanzierà il restauro del sito per 4 milioni di euro.
L’apertura al pubblico
Il castello viene aperto al pubblico nel 1936.
Servirà da nascondiglio per le opere d’arte dei musei di Bruges e Anversa durante la seconda guerra mondiale.
Oggi, sempre di proprietà dell’associazione, si finanzia grazie alle entrate turistiche e agli eventi.
Informazioni utili
Apertura da ottobre a maggio: da mercoledì a domenica.
Da giugno a settembre, vacanze scolastiche e festivi: aperto 7 giorni su 7.
Orario di visita: 10.00-18.00
Il biglietto di ingresso comprende la visita del castello, dei giardini e della zona ecologica adiacente composta da una zona paludosa.
Non ci sono guide, ma all’ingresso viene dato un manualetto sul castello. Nelle stanze ci sono inoltre molti pannelli esplicativi.
Consultate il sito web del castello per informazioni aggiornate o eventuali chiusure: Chateau Lavaux-Sainte-Anne.
Visite guidate ed eventi
Ogni domenica di luglio e agosto alle 15.00 è disponibile una visita guidata in francese per scoprire i segreti del castello compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso.
Il castello può essere usato anche come location per matrimoni romantici.
Per i bambini invece il divertimento starà nel travestirsi per visitare il castello: all’ingresso vengono vestiti come dame e cavalieri medievali.
Quando andare
Noi vi consigliamo di visitarlo durante la stagione calda perché all’interno potrebbe fare molto freddo in inverno.
Cosa vedere nei dintorni
Poco distante, a Han-sur-Lesse potete esplorare un parco faunistico e delle grotte.
A Eprave, vicino Rochefort, potete visitare la Brasserie de la Lesse: un birrificio che produce 3 birre ad alta fermentazione: una bionda, una ambrata e una scura, più una bianca nel periodo estivo. Le visite si concludono ovviamente con una degustazione.
Consultate anche il sito Vallonia Belgio Turismo per farvi ispirare.
Sono stata in Belgio ma ho visto solo il castello di Gand, questa zona non l’ho visitata e, visto che volevo tornare in Belgio, direi che potrei sceglierla come destinazione! 😀
Mi piace che il castello si possa visitare liberamente, spesso mi pesano i tour guidati con percorso obbligato 😉
Ciao Ilaria, a chi lo dici! E’ proprio per questo che Lavaux mi è piaciuto particolarmente, per la possibilità di visitarlo a proprio piacimento.
Stupendo, sembra ancora abitato e vivo. Non ho mai avuto occasione di vedere un castello così ben tenuto negli interni. Una bella scoperta ho fatto oggi, leggendo il tuo articolo. Metto assolutamente in lista nelle cose da vedere nel 2020.
Ciao Annalisa, mi fa piacere averti dato uno spunto in più per il tuo prossimo viaggio.
Adoro i castelli, mi piace da morire visitarli quando posso! Questo non lo conoscevo e non è solo bellissimo, ma in una regione che amo particolarmente. Complimenti per le foto!
Ciao Francesca, grazie per i complimenti. La regione delle Ardenne ha questo e altri numerosi tesori!
Che meraviglia! Amo i castelli, ma non conoscevo questo in particolare. Mi appunterò di inserirlo come tappa durante un futuro tour del Belgio!
Ciao Serena, prossimamente stilerò un itinerario per inserirne anche altri, quella zona è densa di attrattive interessanti.
Io adoro i castelli e questo dev’essere davvero bello e meritevole di visita.
Me lo sono segnato anche perché vorrei a breve visitare il Belgio e lo inserirò come tappa.
Ciao Helene, sì credo che non te ne pentirai 🙂
io ci sono stato.E’ bellissimo.merita visto.
Mi fa piacere che tu abbia riportato la tua esperienza 🙂 anche per me merita.