Superare la paura dell’India: si può? Come?

Superare la paura dell’India: si può? Come?

8 Giugno 2020 0 Di Sara

Aggiornato il 9 Novembre 2022 da Sara

Se siete arrivati qui è perché, probabilmente, anche voi sentite una certa attrazione verso il meraviglioso continente indiano, ma ancora non vi decidete ad affrontarlo. Pensate forse di non essere pronti, vorreste superare la “paura” dell’India, ma non ci riuscite.

Anche io mi sono confrontata con queste sensazioni per molto tempo, finché alla fine, sono partita.

Vedi anche: La nostra India: impressioni a caldo

Cosa mi attraeva dell’India

Il Taj Mahal, in particolare, esercitava su di me un’attrazione quasi mistica.

Fin da quando ho scoperto la sua esistenza, durante l’adolescenza, quindi almeno 20 anni fa, ho sentito che fra i miei sogni nel cassetto, il desiderio di visitare questo luogo incredibile prendeva prepotentemente il sopravvento su altre destinazioni.

In breve era diventata una delle mie “mete da sogno”.

In quel periodo non sapevo quasi niente dell’India, se non il suo sistema di caste e il fatto che fosse fra i paesi più popolati sulla terra.

Col passare del tempo, poi, mi sono lasciata incantare da alcuni racconti, come La Piccola Principessa di Burnett, e la sua ambientazione magica, poi trasposta in versione cinematografica.

Le atmosfere indiane, così romanzate e ripiene di magia, sono state per me da sempre un polo di attrazione molto forte.

Superare la paura dell'India taj mahala all'alba da dietro il portale

Fare i conti con la realtà

C’è stato un momento preciso in cui mi sono resa conto della realtà dell’India.

I miei cognati, grandi viaggiatori e reporter di viaggio, hanno sempre avuto l’abitudine di tornare dai loro super viaggi in giro per il mondo con un video bellissimo.

Tanti anni fa, dopo un mese in India, vari voli interni e treni notturni in sleeper class in mezzo agli scarafaggi, fra Rajasthan, Bombay, Varanasi, Goa e il Kerala, era arrivata la sera prevista per la visione del loro video di viaggio.

Questo video era davvero splendido: introduceva nella mia mente e forniva le immagini a cui associare nomi che sembravano tutti uguali, come Udaipur, Jaipur, Jodhpur, Jaisalmer.

Nello stesso tempo, però, schiaffava in faccia tutta la cruda realtà indiana: la sporcizia, i topi, le fogne a cielo aperto, la povertà… tanto che, la prima volta che lo vidi, pensai che probabilmente l’India in realtà non faceva per me. Probabilmente mi sarei accontentata del video e basta.

Ebbi modo di vederlo successivamente più e più volte.

Diversamente dalle aspettative, il desiderio di vedere coi miei occhi quei colori, quelle persone, quei volti, quei bambini, aumentava nella mia mente, ma non era ancora il momento.

L’anno scorso, durante un viaggio a Singapore, la visita del magnifico quartiere di Little India accese la scintilla.

Basta rimandare, decidemmo che marzo 2020 sarebbe stato il nostro mese: l’unico modo per superare la paura dell’India era affrontarla.

Superare la paura dell'India donna sotto un velo colorato guarda nell'obiettivo

Superare la paura dell’India: ma di cosa in particolare?

Parlandovi delle mie impressioni sull’India, mi sono resa conto che gli interrogativi che accompagnavano la preparazione di questo viaggio erano molti, e per la maggior parte condivisi da buona parte di voi.

Quando si parla di “paura dell’India” sembra quasi di dover fare i conti con un fantasma della nostra mente, qualcosa che blocca le nostre azioni, che frena i nostri sogni.

Superare la paura dell’India può essere un concetto molto astratto, magari qualcosa che immaginiamo di non poter sopportare, ma è davvero così?

E di cosa stiamo parlando esattamente?

Quali sono gli aspetti che spesso ci fanno esitare dall’organizzare un viaggio in questa terra meravigliosa?

Sono veritieri oppure no? Oppure ci facciamo spaventare da timori forse inutili?

Le risposte non sono uguali per tutti, ma vi diciamo come la pensiamo noi.

Superare la paura dell'India sole tramonta dietro hawa mahal

Superare la paura dell’India: bisogna sentirsi pronti?

Voler visitare l’India quando ci si sente pronti, può essere una cosa sia positiva che negativa.

Positiva perché magari succede che, ad un certo punto della nostra vita, dopo aver visitato molti paesi dell’Asia o dopo esserci fatti prendere da un libro, da un film o dal racconto appassionato di un amico, decidiamo che, è ora, lo facciamo, andiamo.

Ma può essere anche negativa, perché può succedere anche che la nostra curiosità non riesca a sopraffare la paura. Quel “andrò in India quando sarò pronta” potrebbe protrarsi per anni, anche decenni, e impedirci di vivere un paese che invece potrebbe rivelarsi importante per la nostra crescita personale.

Sapete, al nostro ritorno dall’India una domanda ci ha tormentato per giorni è stata: ma perché non siamo andati prima?

Certamente non è una meta da prendere alla leggera, o meglio, molte mete non lo sono, ma questa in particolare.

Ci siamo fatti bloccare dalla paura, per tanto tempo, ci siamo preclusi un’esperienza di vita e di viaggio che avremmo potuto fare prima e che forse molti non faranno mai.

Per la paura.

Superare la paura dell'India tempio riflesso nell'acqua

Superare la paura dell’India: alcuni aspetti che spesso ci fanno esitare

Fra i dubbi che giravano nella nostra testa c’erano, ad esempio, se saremmo stati in gradi di resistere alla vista dell’estrema povertà.

O ancora se saremmo stati in grado di sopportare la folla, la sporcizia, le fogne a cielo aperto, la puzza, le insistenze dei venditori, il rumore, il traffico, la presenza ovunque di mucche e cani randagi.

Continuo?

Avevamo paura di prendere qualche malattia, di mangiare male, di prendere qualche intossicazione alimentare, di soffrire di problemi di stomaco e anche peggio, di vedere i cadaveri bruciare sui Ghat di Varanasi, di essere derubati, truffati, di finire a dormire in posti squallidi, di non trovare luoghi puliti in cui mangiare.

Quando siamo partiti noi, poi, Delhi era interessata da disordini e guerriglia urbana.

Pensate che stia esagerando?

Credo che molte di queste paure le abbiate anche voi.

Cosa aggiungereste?

Magari la paura dei topi? Degli scarafaggi?

Fra le credenze comuni c’è tutto questo e non vi dirò che è tutto falso, qualcosa di vero c’è.

Ma vi dirò che l’India saprà compensare a tutti i vostri disagi, se presa per il verso giusto e con qualche accorgimento.

Superare la paura dell’India: parliamo dei luoghi comuni

I topi

tempio dei topi e la facciata rosa

Iniziamo da una paura facile: i topi.

Noi di topi in India, in giro per le strade non ne abbiamo mai visti.

Sarà stato il periodo? Forse escono nella stagione monsonica? Non lo sapremo mai, ma noi a febbraio/marzo non ne abbiamo visti.

O meglio, sì, ne abbiamo visti, ma perché siamo andati a cercarli noi! Al Karni Mata Temple di Deshnoke, il cosiddetto tempio dei topi. Sì, lì ce ne sono, ovviamente, ma non siete certamente obbligati ad andare a visitarlo! Altrove no.

La puzza

Sì, è vero, a volte gli odori non sono proprio piacevoli, ma dipende anche dalla zona.

Varanasi mette davvero alla prova sotto questo aspetto, a volte anche Jodhpur, ma per il resto non sono così persistenti, qualche goccia di olio essenziale in un foulard può fare al caso vostro.

Probabilmente nel periodo monsonico la situazione peggiora a causa del caldo asfissiante, ma magari se questa è la vostra paura, scegliere un periodo fresco può essere una buona soluzione.

viaggio in tuc tuc

Lo smog

Lo stesso foulard può tornare molto utile, magari anche una mascherina, per evitare i gas di scarico del tuc tuc su cui sarete, invariabilmente rivolti verso di voi!

Il rumore

Vogliamo parlare della guerra giornaliera fra centinaia di tuc tuc, scooter, auto, carretti, mucche, mezzi di mille tipi e forme che combattono ogni giorno a colpi di clacson costante per trovare il loro posto sulle strade ipertrafficate?

C’è una soluzione al rumore incessante: scegliere con cura il proprio hotel.

Anche in centro città è possibile trovare delle sistemazioni in zone più defilate rispetto al passaggio e al rumore. Nessuna paura, neanche di notte, nessuno vi toccherà.

Altre strutture, invece, come per esempio le antiche Haveli, sono strutturate in modo tale da affacciarsi su cortili interni, più silenziosi.

Verificate sempre le recensioni.

Superare la paura dell'India haveli fronte lago con cortile

La sporcizia

C’è poco da fare, l’India è sporca.

Anzi, dirò di più, l’India è lurida e anche super polverosa.

In alcune città, come Jodhpur, siamo rimasti impressionati dalla quantità di spazzatura abbandonata ovunque in strada.

In altre la sporcizia è meno evidente ma a volte sembra quasi entrarti dentro, tanto che non vedi l’ora di tornare in hotel per fare una bella doccia.

Ecco la soluzione: di nuovo, scegliere bene l’alloggio.

Non è necessario spendere cifre astronomiche per trovare un hotel pulito, anzi, il livello di pulizia delle strutture, guesthouse comprese, può essere paragonato al nostro.

Noi siamo sempre stati attentissimi alle recensioni su Booking, soprattutto rispetto alla pulizia e direi che non abbiamo mai sbagliato.

Scegliere un alloggio con un occhio di riguardo per la pulizia vi permetterà di godere della vostra oasi di tranquillità e pulizia dopo le vostre visite, per scrollarvi di dosso tutta la polvere indiana.

Vedi anche: Soggiornare in un Heritage Hotel indiano: istruzioni per l’uso

Superare la paura dell'India camera di antica haveli con arredamento rosso

Le malattie

Se visitate le zone più turistiche del Rajasthan e le maggiori città indiane non c’è motivo di aver paura di eventuali malattie, l’importante è prendere le dovute precauzioni, di cui parleremo nella prossima sezione.

Problemi di stomaco e maledizioni varie

street food indiano

In questo caso è molto importante scegliere bene dove mangiare.

Un ristorante pulito, anche non elegante e costoso ma almeno dignitoso e frequentato, diminuirà di molto le probabilità di avere problemi di questo tipo.

Cosa dire dello street food? Lo street food può essere pericoloso per noi occidentali dagli stomaci delicati. Poi occorre fare una distinzione fra i chioschi “attrezzati” e con una parvenza di pulizia e il cibo invece cucinato direttamente in strada in pentoloni sui fornelletti.

In questo frangente noi riteniamo che ognuno debba fare solo quello che si sente di fare.

Noi non abbiamo mai mangiato street food, siamo stati sempre attenti a scegliere ristoranti puliti oppure ristoranti di hotel e haveli e non abbiamo mai avuto nessun problema di stomaco o altro nelle nostre 2 settimane di permanenza.

Fortuna? Può darsi, ma noi le precauzioni le abbiamo prese.

Attenzione anche a bere solo acqua imbottigliata. Noi la usavamo anche per lavarci i denti.

ragazza con mucca accanto

Mucche e cani randagi

Inutile nascondersi dietro a un dito.

Cani randagi in pessime condizioni sono ovunque. Frugano nella spazzatura in strada, insieme alle mucche, mangiano il cibo lasciato a terra, ma stanno nel loro angolino.

Non sono aggressivi e non vi faranno nulla se voi non li stuzzicate.

E vi consigliamo caldamente di non farlo, soprattutto di non importunare i sacri bovini indiani: alcuni sono dotati di corna poderose e quello che non fanno le corna, lo faranno gli hindu! Scherzo eh, ma non troppo.

Le insistenze dei venditori

Se siete stati in Marocco, sappiate che l’insistenza indiana è ben più agguerrita di quella mediorientale e preparatevi di conseguenza.

Se sarete fermi, nessuno potrà obbligarvi a fare niente, e dopo i primi tempi di disagio, magari imparerete a rimanere rilassati e, dopo un educato NO THANKS, anche a fare finta di non sentirli proprio.

Aggiungiamo che le insistenze vengono anche dai bambini, mandati dalle famiglie in strada a elemosinare.

Preso atto che per principio noi non diamo soldi in mano ai bambini, davvero diseducativo, avere in borsa uno snack, dei biscotti, potrebbe essere molto gradito.

Ricordatevi che per prendere il tuc tuc si contratta: non fatevi intimidire.

Superare la paura dell'India signora a terra che chiede elemosina

Le truffe

I truffatori in India agiscono soprattutto al vostro arrivo in aeroporto.

Siete disorientati, stanchi da magari una notte passata in volo, le difese si abbassano e lo spaesamento fanno il resto.

Magari il tassista vi dice che il vostro hotel non è raggiungibile per qualunque motivo, vi indirizza ad un fantomatico ufficio turistico e qui, carpendovi i dati delle vostre prenotazioni, magari ve le annullano per dirottarvi dove dicono loro, o peggio, indurvi a prenotare con loro un intero tour.

Per evitare queste situazioni noi vi consigliamo, se sapete di poter essere vulnerabili da questo punto di vista, di prenotare un taxi in anticipo tramite il vostro hotel o guesthouse, e che sia una persona di fiducia.

Certo il taxi prepagato costa un po’ di più, ma magari vi risparmierà delle noie se abboccate all’amo dei truffatori, e alcuni sono dei veri professionisti.

Sarete un pochino più certi di arrivare alla vostra destinazione (la certezza matematica non la avrete mai), ma drizzate sempre le antenne quando i taxisti cominciano ad accampare scuse.

Noi per evitare questo tipo di truffe (in realtà frequenti anche in altri paesi dell’Asia) di solito salviamo offline la mappa dell’itinerario fra aeroporto e hotel. E ci è già capitato di doverla usare per costringere un taxista a portarci dove dicevamo noi!

Non fate affidamento sulle SIM acquistate in aeroporto, perché in India la SIM viene attivata dopo circa 24 ore dal vostro acquisto.

L’estrema povertà

Vi scontrerete con la povertà, è vero, e anche spesso, eppure gli indiani sono sorridenti, gentili, accoglienti. Vivono alla giornata e non si preoccupano del domani ma solo del presente.

Magari potrebbe essere lo spunto per riflettere su ciò che conta davvero nella vostra vita e uscirne con una consapevolezza nuova.

Dopo tutta questa carrellata, possiamo dirvi che se il vostro sogno è vedere e vivere l’India, sappiate che noi esseri umani siamo dotati di una grandissima capacità di adattamento, anche molto di più di quello che pensate.

I nostri consigli per un viaggio senza paura

Visitate l’India dopo aver già viaggiato in Asia.

Molte realtà, ad esempio nelle Filippine più rurali possono essere vagamente assimilate alla realtà indiana.

Ma l’India è sempre di più, di più di tutto. Se però avete già visto altri paesi asiatici, e non nei resort all-Inclusive, parlo di viaggi on the road, l’impatto sarà molto più contenuto.

Iniziate dai luoghi più turistici.

Le zone turistiche sono più soft come impatto, ad esempio la capitale Delhi, le sue zone più belle, per poi eventualmente passare alla città vecchia in un secondo momento.

Poi, potrete continuare il vostro viaggio verso zone del paese più dure.

Quando includere Varanasi

Se volete includere Varanasi, programmatela alla fine del vostro tour in Rajasthan, in modo da approfittare delle prime settimane di adattamento.

Optare per un tour con driver

Se siete timorosi e non ve la sentite di buttarvi a capofitto nella realtà indiana, scegliete di viaggiare in auto, con un driver affidabile e preparato.

Viaggiando in auto sarete in un certo senso “schermati”, potrete veder passare gli aspetti “scomodi” del mondo indiano solo dal finestrino, senza esserne immersi immediatamente.

Questo aiuta a prendere confidenza senza farsi travolgere.

Vedi anche: Quale driver scegliere per visitare il Rajasthan

Prendetevi il vostro tempo per visitare le città

Non strafate.

Se ad un certo punto vi sentite sopraffatti dal rumore, dalla folla, dalle sollecitazioni, rientrate in hotel per riposarvi un po’.

Non stilate un itinerario troppo fitto, in questo modo potrete prendervi dei momenti di pausa nella calma del vostro hotel quando ne avrete bisogno senza arrivare al vostro limite di sopportazione.

In un articolo successivo vedremo l’itinerario pensato da noi.

Fate sempre solo ciò che vi sentite di fare.

Assaggiare o meno lo street food?

Inoltrarvi o meno nei vicoli più poveri delle città vecchie?

Scegliere di visitare anche luoghi non standard, ad esempio il tempio dei topi se non ne avete paura oppure i villaggi Bishnoi o di altre tribù.

Il periodo di visita

Se potete scegliere il periodo del vostro viaggio, optate per i mesi fra dicembre e marzo, che non sono asfissianti come la stagione monsonica, ancora meglio a febbraio/marzo.

tramonto sul forte di Jodhpur

Capire l’India?

Ve lo dico subito, scordatevelo, l’India non potrete capirla neanche dopo mesi di viaggio.

L’India è una continua sorpresa e un continuo stordimento, in ogni senso, ma se non pretenderete troppo da voi stessi e la prenderete coi vostri tempi, ne rimarrete estasiati.

Pur nelle sue contraddizioni e ingiustizie, i suoi contrasti sono pazzeschi, ammalianti.

Il suo sistema di caste, la gente buttata per strada che lì dorme, mangia, lavora, vende… banalmente vive, sconvolge nella sua semplicità e povertà. Ma allo stesso tempo vi lascia senza fiato, vi affascina e vi fa riflettere.  

Fra colori, sapori e profumi di fiori, l’India sarà un paese che non potrete mai dimenticare.  

Superare la paura dell'India coppia su sfondo di palazzo