I templi megalitici di Malta: viaggio nella Malta antica

I templi megalitici di Malta: viaggio nella Malta antica

7 Dicembre 2020 16 Di Sara

Aggiornato il 21 Novembre 2022 da Sara

Quando si pensa a Malta, spesso le prime immagini che vengono in mente sono quelle dei cavalieri di Malta, della sua storia medievale e rinascimentale. Eppure, in pochi sanno che Malta è famosa anche per le sue civiltà megalitiche, i famosi templi megalitici di Malta.

Si tratta di civiltà estremamente antiche, si parla di più di 5000 anni fa, che per prime hanno regalato a Malta l’aspetto che conosciamo.

Venite con noi in questo viaggio nella Malta più antica: i templi megalitici di Malta hanno davvero molto da raccontare e siamo certi che sapranno incuriosirvi.

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I templi megalitici di Malta: cosa sono

Sono detti templi megalitici le strutture di pietra autoportanti più antiche del mondo, solitamente comprese fra il 4500 e il 3000 a.C., ben 1000 anni prima delle piramidi egizie.

A cosa servissero questi templi è una questione ancora dibattuta.

Quello che si sa è che tutti hanno caratteristiche costruttive simili:

  • la posizione verso sud-est,
  • la pianta a trifoglio con 3/5 camere circolari attorno all’asse centrale,
  • i blocchi di pietra fino a 20 tonnellate,
  • i fori e i buchi scavati nelle pietre, probabilmente come perni per porte o tende,
  • pietre di forma sferica probabilmente usate per spostare i pesanti blocchi,
  • statuette che raffigurano “donne grasse”, probabilmente legate al culto della fertilità,
  • decorazioni particolari sulla pietra corallina o con gli interni intonacati e dipinti.

Eppure è come se questo fenomeno megalitico fosse rimasto confinato alla sola isola di Malta, senza ingerenze o influenze esterne e senza che abbia influenzato il mondo esterno.

Si pensa che fossero luoghi di culto per rituali religiosi.

I templi megalitici di Malta: quali sono

Gli studiosi ritengono che i più antichi siano quelli di Ta’Hgrat e Skorba, datati fra il 4500 e il 4100 a.C.

Quelli meglio conservati sono invece quelli di Ggantija a Gozo, Hagar Qim e Mnajdra a Malta, risalenti al periodo 3600-3000 a.C.

I templi di Tarxien sono invece i più articolati, poiché hanno subito dei rimaneggiamenti nel corso degli anni.

Dello stesso periodo abbiamo anche l’ipogeo di Hal Saflieni, che riprende alcune caratteristiche dei templi trasferendole nel sottosuolo, essendo una tomba sotterranea.

Ben 7 di questi templi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

i templi megalitici di Malta tempio neolitico con vista mare

Ggantija

Siamo a Gozo, la modernità del Visitor Center colpisce per il contrasto col sito vero e proprio.

La mostra permanente è incentrata sul Neolitico nella regione del Mediterraneo.

Fra elementi decorativi dei templi, riti funebri e oggetti usati per le sepolture ci si ritrova in mezzo a ciotole, gioielli e statuette scolpite nella globigerina, una pietra calcarea giallina abbastanza malleabile.

Qui i templi sono due, in origine uniti dietro a una facciata in comune. Datati a 200 anni di differenza circa, sono conservati in modo eccellente, incantano soprattutto per le loro proporzioni impressionanti: uno dei monoliti pesa ben 50 tonnellate!

Uno è più piccolo dell’altro, forse in allusione ad una coppia maschile e femminile.

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i templi megalitici di Malta templi neolitici

Hagar Qim e Mnajdra

Questi templi sono sicuramente i più suggestivi e meglio conservati, sulla costa ovest di Malta.

La loro posizione in cima alle scogliere con vista sul mare è davvero impareggiabile.

Da una decina d’anni sono stati coperti da alcune tensostrutture per proteggerli dall’azione del sole e della pioggia.

Si inizia dal Visitor Center, con un’area interattiva molto interessante, completa di riproduzioni in scala ridotta dei templi megalitici, ma anche della loro posizione in base al sole, tramite luci particolari.

plastico di tempio

Hagar Qim

Il primo tempio è quello di Hagar Qim: la sua facciata è stata restaurata per dare l’idea dell’ingresso.

In questo caso la pianta non è precisa, ma solo con una serie di camere ovali collegate fra loro.

i templi megalitici di Malta tempio sotto tensostruttura

All’ingresso sud-est, fronte mare, ci si ritrova in un cortile interno coi pavimenti lastricati di massi megalitici.

La globigerina fu tagliata usando delle pietre dure, come l’ossidiana, anche se non si è certi del metodo di trasporto usato per gli enormi blocchi: forse grandi palle di pietra.

A sinistra, un altare scolpito (gli originali sono al museo archeologico), a destra una porta scavata in un masso megalitico.

i templi megalitici di Malta interni di tempio megalitico

Molto particolare doveva essere la lavorazione dei soffitti, con massi sfalsati.

i templi megalitici di Malta interni di tempio megalitico

Mnajdra

Mnajdra, 700 metri più in là, è più complesso: si tratta di tre templi l’uno di fianco all’altro con pianta trilobata ma diverso orientamento.

Questi tre templi sono di epoche diverse, fra il 3600 e il 3000 a.C.

Mnajdra è particolarmente interessante per i suoi allineamenti solari in occasione di solstizi ed equinozi.

Ad esempio il South Temple è costruito in modo che la sua porta principale sia allineata all’alba degli equinozi, mentre il sole dei solstizi illumina due particolari decorati della prima camera.

A Mnajdra la globigerina, usata negli interni, è affiancata dalla più dura pietra corallina, usata per i muri esterni.

i templi megalitici di Malta plastico di tempio

Tarxien

Più irregolare dei precedenti, Tarxien è però più ricco ed elaborato.

In particolare di rilievi alle pareti e simboli: spirali, animali in processione, altari e bacini.

Diciamo che Tarxien è molto complesso pur non essendo spettacolare, quindi potrebbe deludere i non appassionati, tanto più che i reperti originali sono al Museo Nazionale di Archeologia de La Valletta.

I resti sono sparsi qua e là, non ci sono vere e proprie strutture, per apprezzarlo è necessario osservarne i particolari: i motivi scolpiti nella roccia.

i templi megalitici di Malta plastico di tempio

Hal Saflieni

Menzioniamo in breve anche questo ipogeo, che traspone sottoterra gli stili megalitici che abbiamo visto per i templi.

In questo caso, le stanze sono state scavate a mano: un lavoro immane se si pensa che l’ipogeo si articola su ben 3 livelli, a 3 m, 5,50 e 10!

La sua superficie totale è di 2500 m2 e per poterlo visitare occorre prenotare con molto anticipo.

Sembra che il suo uso fosse misto fra un tempio e un cimitero, con ben 7000 tombe.

Informazioni utili

A parte Hal Saflieni, che potete prenotare sul sito dedicato al Booking di Heritage Malta, per gli altri siti non è necessario prenotare l’ingresso.

I siti osservano dei giorni di chiusura in occasione di alcune feste e gli orari di apertura variano in base alla stagione.

Approfittate delle audioguide ogni volta che vi è possibile per saperne di più su questi templi così particolari.

Vi lasciamo il link al sito ufficiale di Heritage Malta.

E voi avete mai visitato i templi megalitici di Malta?

Vi sono piaciuti?

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